Fattori arcani

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Wednesday, May 10, 2006

Fattori Arcani: il Gioco

..dove l'obiettivo è prendere il controllo della grande sfera centrale,
o Campo, facendole assumere il proprio colore.


Per farlo gli sfidanti utilizzano due piccoli cubi reattivi posti di fronte a loro. Questi sono in grado di trasmettere un campo di risonanza magica che si accorda con quella generata dal giocatore stesso. I cubi sono congiunti magicamente alla sfera in modo che entrambi possano influenzarla attraverso queste risonanze. Il tipo, l'intensità e gli effetti sono tutti fattori di risonanza variabili a seconda del talento magico del giocatore e dalla sua capacità di percepire e manipolare le arcane armoniche risultanti dall'unione delle distinte risonanze prodotte. Allo scopo di individuare ed incoraggiare i giovani con maggior potenziale arcano, il Consiglio dei Sette approva la proposta della creazione e diffusione del Gioco su tutti i territori delle Tre Repubbliche..

I due ragazzi si fronteggiavano davanti ad un accanito manipolo di spettatori rumorosi e brilli che li spronavano a battersi. L'arena era la locanda del Nastro d'Argento, nella bassa periferia di Selene, al cui centro erano stati spostati alcuni tavoli permettendo ai giovani di potersi sfidare. I tavoli allineati a formare un quadrato erano i limiti invalicabili all'interno della quale si svolgeva lo scontro. Dietro di essi gli avventori incitavano chiassosamente, scommettendo tra loro e scambiandosi commenti sull'incontro a cui stavano per assistere, mentre Nuit portava piatti di stufato e boccali di densa birra di grano per sostituire quelli vuoti. La giovane era minuta e pallida, i capelli scuri raccolti in una lunga treccia, dimostrava meno dei suoi 13 anni e si muoveva con grazia passando tra gli avventori che la notavano a stento. Svolgeva il suo lavoro con rapidità ed efficienza, ma la sua attenzione era interamente concentrata su ciò che avveniva all'interno del quadrato di tavoli: il Gioco.

Osservava con interesse il più alto dei duellanti, l'indiscusso campione delle periferie, Joren. Egli sovrastava di almeno 15 centimetri il suo avversario, che sembrava piuttosto intimorito e non particolarmente felice dell'imminente battaglia. Nuit non avrebbe scommesso mezza moneta di rame su di lui. Aveva l'aspetto di un ragazzino ben vestito, ben nutrito e ben educato, figlio di mercanti sicuramente. Aveva grandi occhi marroni che guizzavano intorno, fissandosi ovunque tranne che negli occhi del giovane di fronte a lui. Paragonato al suo avversario sembrava un agnello al cospetto di un lupo. I lineamenti di Joren erano spigolosi e severi, la sua pelle scurita dal sole, lo sguardo deciso e la bocca serrata. Aveva le mani robuste come quelle di un uomo, nonostante fosse appena adolescente. Stava in piedi in silenzio, con le braccia conserte, in tranquilla attesa. Vestiva semplici pantaloni e una casacca di lino come suo padre, un pescatore, che sedeva dietro di lui spronandolo a rimanere concentrato. Incitamento assolutamente non necessario a giudicare dallo sguardo del figlio. Quando Tom entrò all'interno del quadrato di tavoli ci fu un applauso che però l'oste si affrettò a placare, per poter parlare.

"Benvenuti" esclamò allargando le braccia e sfoderando un gran sorriso "stasera il Nastro d'Argento è lieto di offrirvi il Gioco! A contendersi la vittoria e il premio ci sono due giovani talenti.. al cubo verde il piccolo Keom, qualificato a questa fase avendo sconfitto due sere fa.." Nuit non stava ascoltando. Le succedeva così tutte le volte. Quando il Gioco stava per cominciare le sembrava che i suoni si attutissero e che intorno a lei la gente si muovesse al rallentatore. L'arena occupava il suo intero campo visivo e la remota, debole pulsazione all'interno del Campo la catturava irresistibilmente, ipnoticamente. Aveva provato a giocare, come tutti, ma non percependo chiaramente le risonanze aveva sempre perso. Chissà se prima o poi i Fattori Arcani le avrebbero rivelato un talento magico latente come era successo a Joran l'anno precedente. Sarebbe stata lei il prossimo campione emergente del Nastro d'Argento? E se invece i cubi non avessero rmonizzato mai al suo tocco? Cosa avrebbe fatto scoprendo di non possedere alcun talento magico? Era un pensiero che le rendeva la gola secca e che le stringeva lo stomaco in una morsa. Da sempre sognava di poter diventare imbattibile nel Gioco dei Fattori Arcani attirando l'attenzione di qualche generoso stregone che l'avrebbe accolta come allieva. In quel modo avrebbe potuto ripagare Tom per la generosità che le aveva mostrato da quando l'aveva adottata in seguito alla morte della madre. Avrebbe potuto...


"che il Gioco.. cominci!" urlò l'oste.


continua ...